lunedì 26 ottobre 2009

a cura di Calabria Ora
all'interno le foto dell'Azzurra - A destra il sondaggio sul migliore in campo

GIRONE G
Allarese – Promo Arena 1-1
Azzurra – Polistena 3-1
Comerconi – Stella Azzurra Drosi 4-2
Galatro-Laureanese 1-1
Melicucco – Presinaci 1-1
Real Jonadi – Mileto 2-1
Real Spilinga – Sancalogerese 1-1

CLASSIFICA
AZZURRA 9
POLISTENA 6
JONADI 6
MELICUCCO 5
PRESINACI 5
ALLARESE 4
GALATRO 4
SAN CALOGERESE 4
COMERCONI 4
DROSI 3
SPILINGA 2
LAUREANA 2
PROMO ARENA 2
MILETO 0
























L'azione che porta al gol di Galeano




I ragazzi esultano dopo il gol di Augurusa


Ancora Augurusa per siglare la terza rete che mette fine alla partita

domenica 25 ottobre 2009

Azzurra Sant'Onofrio batte il Polistena per 3 a 1 e si ritrova in vetta solitaria. Gol di Andrea Galeano e doppietta di Alessandro Augurusa.9 punti in 3 partite. Ottimo avvio dei ragazzi di mister Barbieri.

Classifica marcatori:

5 gol Augurusa
4 Galeano
2 Priamo
1 Ventrice

sabato 24 ottobre 2009

Si svolgerà domani pomeriggio allo stadio di Sant'Onofrio la partita tra le prime della classe di questo nuovo campionato di seconda categoria girone G. Ci si aspetta una grande prestazione dagli uomini di mister Barbieri che domenica scorsa hanno sconfitto per ben 6 a 0 il Mileto in una partita a rischio pioggia. Doppietta di Galeano e Priamo, in gol anche Augurusa e Ventrice. La classifica marcatori per l'Azzurra è la seguente: Augurusa e Galeano a quota 3 realizzazioni seguiti da Priamo 2 e Ventrice 1. Azzurra e Polistena a  6 punti. Chi vince va in vetta. A domani

giovedì 15 ottobre 2009


fonte foto: ANSA
fonte articolo: Corriere.it

Il cantautore ha incontrato il sindaco di Reggio a casa sua: «Voglio fare qualcosa per rilanciarla»
Scoppia la pace fra Antonello Venditti e la Regione Calabria. Il cantautore, al centro di un terremoto mediatico negli ultimi giorni per un filmato di un suo concerto messo su YouTube, in cui pronunciava frasi giudicate offensive sulla regione, mercoledì ha incontrato a casa sua, a Roma, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, e ha manifestato l'intenzione «di fare tutto il possibile per partecipare al rilancio di una regione che amo molto».

Leggi l'articolo sul corriere.it

mercoledì 14 ottobre 2009

fonte: calabrianotizie.it

ROMA – ”Potrebbe essere quello della Mikigan, il relitto avvistato sui fondali di Vibo Valentia”. Lo afferma Legambiente sulla base della cartina della O.d.m., ossia Oceanic Disposal Management Inc. (societa’ creata dall’imprenditore Giorgio Comerio, per l’affondamento programmato di scorie radioattive nei fondali marini), agli atti della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti.

leggi tutto su Calabrianotizie.it


Il corso si rivolge a tutti gli operatori della filiera alimentare, inclusi gli enti pubblici, che a qualsiasi titolo siano interessati ad approfondire le tematiche relative alla sicurezza alimentare ed alle novità in questo campo. Il corso si rivolge altresì a coloro che intendono realizzare un sistema di autocontrollo secondo il metodo HACCP e a coloro che pianificano ed eseguono gli audit igienico sanitari: responsabili qualità, personale operativo nell’ambito del sistema qualità, consulenti, responsabili di produzione, personale di organismi di vigilanza e di controllo.
Pertanto interessa i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in una o più fasi della filiera: produttori e distributori di generi alimentari, fornitori di impianti, di materiali per l'imballo, di servizi di pulizia, ecc.

Segreteria organizzativa: Dr. Marcello Mattioli, Centro Documentazione IGEA
Via R. Teti, 73 – 89843 Sant’Onofrio (VV) 0963 267215 – 269546 (Fax).
E mail: srligea@virgilio.it. www.icea.info – www.gaiacalabria.it.


Scrittore, poeta; nato a S. Eufemia d'Aspromonte il 29 Maggio del 1913. Vanta al suo attivo numerose pubblicazioni, testimoni di una intensa e proficui attività letteraria. Tra le opere pubblicate ricordiamo: "Canti di fede"; "Le care figure"; "La vera gloria"; "Armonie divine"; "Nastro Magnetico"; "Tempo che fugge"; "Verso l'alto". Egli fu anche collaboratore di Omnia, L'Informatore, La Voce del Pastore, Calabria letteraria. Numerosi i premi ricevuti: Ministero degli Interni nel Novembre del 1966; Cenacolo Internazionale, Scienze ed Arti "Giacomo Leopardi": Diplomas Honoris Causa; Accademico del Convivio Letterario di Milano. Sulla Cetra - Luigi Forgione - Ottobre 1980

Pur non essendo nativo di S.Onofrio, Don Luigi Forgione ha dedicato una poesia al nostro paese intitolandola proprio Sant'Onofrio:



Tardi a te venni e subito t'intesi,
come luce che brilla agli occhi miei,
come fiamma che brucia in fondo al cuore,
o Sant'Onofrio.

Dall'alto osservo le tue case e i prati,
voci raccolgo e suono di campane,
vita fremente in palpito fecondo
di sogni e canti.

Ma, spesso, passo per la piazza e ammiro,
a ridosso di Chiesa, il monumento,
ove il fervore del ritmo presente
splende l'Eterno.

Al declivio ridente e presso al pianto
dei cipressi s'intreccia la sua storia
nell'amplesso divino e nella luce
del Redentore.

Ai campi aprichi, ai distesi orizzonti,
al mite clima ed all'azzurro cielo
pare s'intoni l'indole e lo slancio
della tua gente.

Dal verde sembra l'anima s'élevi,
per un arcano moto di natura,
verso le pure, inusitate altezze
dell'Ideale.

Qua e là l'aratro sussulta nel suolo,
echeggia d'arti e di mestieri un coro,
ma più m'attira il luminoso ardore
d'eccelsi ingegni.

Fra bimbi belli, come rose in boccio,
negli occhi scintillanti dei fanciulli,
nel giovanile sorprendente incanto
quante speranze!

Dal chiostro antico l'infinita pace
pare ritorni e un alito di vita:
l'anima schiude all'estasi dei Santi
e al vero amore.

Il Santo augusto di cui porti il nome,
sempre ti guidi per la via regale
ove sovrasta effimera chimera
la vera Gloria.

La Protettrice Vergine Maria
torrenti versi sopra te di grazie:
arcobaleno splendido, congiunga
la terra al cielo.

Il tempo fugge, ma per me rimani
perenne luce che più brilla agli occhi,
vivida fiamma che brucia nel cuore,
O Sant'Onofrio.

Forgione Luigi

dal libro di Mario Teti

Nella vita e nella cultura della comunità santonofrese, le festività in genere avevano un ruolo ed una funzione importantissimi perché offrivano alla stessa comunità l'occasione per risolvere esigenze religiose, pratiche ed esistenziali. Naturalmente c'era festività e festività,nel senso che ognuna di essa aveva caratteri e significati propri che davano luogo a forme di celebrazione e di partecipazione popolare non solo diverse fra loro ma anche differenti da luogo a luogo. Le feste che richiamavano un gran numero di persone erano e tuttora sono la Festa della Croce, quella dell'Unità e quella dei Popolari. Un tempo c'era anche la festa dell'emigrante dedicata a tutti gli emigrati Santonofresi all'estero che tornavano per l'estate e tante altre piccole manifestazioni prima tra tutte sicuramente il cinema in piazza. Nonostante i contadini lavorassero tantissimo e di sera erano stanchi, quando, raramente, si presentava l'occasione di uno spettacolo in piazza, la stanchezza immediatamente passava. Tutti, uomini, donne e bambini dopo cena andavano in piazza. I bambini assistevano agli spettacoli delle Marionette e i Cantastorie. Tutte queste festività, siccome provocavano grandi concentrazioni di popolo, costituivano anzitutto delle possibilità di incontro e di socializzazione fra persone che normalmente vivevano sparse nelle campagne, fra queste e quelle dei centri abitati e,infine, fra persone di paesi diverse. Insomma, in tempi e luoghi in cui tutto contribuiva a isolare l'individuo e ad esaurire le sue relazioni sociali nell'ambito della famiglia e, al più, del parentato, le festività rappresentavano una periodica rottura di tale isolamento e quindi una fondamentale esperienza di vita collettiva. Inoltre, con il loro contorno di consuetudini ricreative, di giochi popolari, di scampagnate, di intrattenimenti varie altro, costituivano anche le uniche occasioni di svago organizzato e autorizzato in epoche in cui il massimo divertimento era per gli uomini una partita a carte domenicale nella "cantina" del paese, per le donne la "visita" a qualche vicina o parente, e per i ragazzi i giochi sempre vecchi e sempre nuovi fra coetanei. Infine, poiché tali festività erano per lo più accompagnate da fiere e mercati, con venditori, artigiani e mercanti in genere che arrivavano anche da fuori regione portando le merci ed i manufatti più svariati, esse sopperivano anche alla necessità della gente del posto di rifornirsi periodicamente di beni, prodotti e servizi irreperibili nelle botteghe locali che per lo più si limitavano a soddisfare le esigenze del piccolo consumo quotidiano. La fiera era il richiamo di tutti i commercianti del comprensorio e in alcuni casi dell'intera Regione. Essa si suddivideva in due sezioni: degli oggetti/arnesi e degli animali. La prima era più o meno organizzata come l'attuale mercato ambulante che si svolge settimanalmente a Sant'Onofrio. A quel tempo, però, era un evento straordinario. Essa si svolgeva in Piazza o nelle sue immediate adiacenze ed era l'unica occasione che durante l'anno consentiva a tutti i cittadini di dotarsi di quelle cose necessarie in famiglia e/o allo svolgimento del proprio lavoro. Era quindi una grande occasione per le massaie di fornirsi dei suppellettili necessari in casa come "gozze", "pignate","tiyeji", "cortari", "mayiji", "cerniyya" e tantissime altre cose. Per il contadino o il massaro invece, la fiera importante perché gli permetteva di dotarsi di alcuni attrezzi fondamentali per il suo lavoro quali la zappa, "zappujeji", "marruggia", "panara" "facijja", "accetti", "rasteji" o di procurarsi le sementi: "ranu", "favi", "suja napulitana" e nostrale, "ciciari", "surijaca yanca, russa e povareja". Per l'artgiano, la fiera gli permetteva di sostituire gli attrezzi di lavoro consumati come "ì maniculi", "scarpeji", "pinneji", "chianozzi", "tinagghji" ecc. Per i bambini infine, di vivere giornate di gioia e di eccezionale divertimento.In linea di massima, i grandi si preparavano già fin dall'inizio dell'estate alla festa. Nell'attesa del grande evento e al fine di disporre nell'occasione di una certa autonomia finanziaria molti mesi prima facevano dei risparmi, "ù caruseju". I soldi messi da parte, venivano recuperati dai ragazzi in parte attraverso lavori straordinari svolti all'inteno della famiglia, ed in parte andando alla ricerca di fiori di origano, di noci o di noccioline fresche che poi vendevano agli artigiani del paese. Il denaro risparmiato durante l'anno veniva speso per comprare giocattoli come "palli", "palluni", "paji", "brijja" ecc. La fiera degli animali si svolgeva, invece, solo nelle giornate di venerdì e sabato nelle immediate adiacenze del paese (via Roma, Vias Raffaele Teti, Gioacchino Cugliari, Orto del Signore, Tre Croci, Melisandra, Campo Sportivo). Questa fiera rappresentava per i massari l'occasione i vendere lacuni capi di bestiame che con il sopraggiungere dell'inverno era più difficile pascere. Le feste, insomma, coinvolgevano in maniera diretta tutta la comunità ed era quindi importante organizzarla bene, essere puntuali, fare bella figura con i tantissimi forestieri che vi giungevano da tutto il territorio della provincia di Catanzaro, addirittura alcuni giorni prima della fiera.

dal libro di Mario Teti

Le porte della fantasia, nella mente dei ragazzi, erano sempre aperte, e per tenerle così spalancate non c'era bisogno né di denaro né di particolari conoscenze; venivano esclusivamente alimentate da una frizzante creatività, che garantiva loro giochi sempre nuovi in quel teatro di vita che è la strada. Quante a volte - a sera, d'estate - le mamme raccoglievano "subba o posteju" i loro figli già tranquillamente addormentati. I giocattoli non si compravano nei negozi, bensì venivano creati dai ragazzi stessi, ed erano meravigliosamente originali: le bambole ("a papa") erano confezionate con ritagli di stoffa; i pastori del Presepe venivano modellati con la creta reperita lungo la fiumara e gli altri giocattoli venivano costruiti dal legno che si trovava in giro. . Esistevano giochi prettamente femminili, come la "campana" e "ì petruji", e giochi prettamente maschili, come "à pizzica", "ò mazzuni", "a quattru e quattru ottu", "è straci", "a mmuccia", cioè giochi di gruppo che rallegravano le strade anche fino a tarda notte. Per gli adulti, i giochi erano le carte: "patruni e sutta" di antica origine romantica-francese; "ì paji" e "ù roju", quest'ultimo giocato con una forma di formaggio pecorino indurito.

domenica 11 ottobre 2009


Inizia bene il campionato l'Azzurra del Presidente Cuzzucoli guidata dal mister Barbieri. Parte bene l'Azzurra che dopo pochi minuti va in rete con il giovanissimo Galeano che di testa nell'area di rigore batte tutti sul tempo e sigla l'1 a 0. Pareggio della Promo Arena che approfitta di un errore difensivo generale per portare il risultato sull'1 a 1. Un attimo di incertezza per l'Azzurra. Non passa molto tempo e il devastante Augurusa riporta l'Azzurra in vantaggio. Nel secondo tempo ancora Augurusa segna la sua prima doppietta stagionale. La partita finisce 3 a 1 e l'Azzurra conquista i primi 3 punti di questo nuovo campionato di seconda categoria. Complimenti a tutti i ragazzi
Quanta gente c'era questo pomeriggio all'oratorio? Lasciamo ai nostri visitatori la semplice risposta. Ma vi aiutiamo anche noi. Era pieno!!! Non c'era più spazio per accogliere tutta la gente che è venuta a portare i propri bambini per l'iscrizione al nuovo anno di Catechismo e per le attività che presto si svolgeranno. E' stata una piacevole sensazione rivedere l'Oratorio Parrocchiale di Sant'Onofrio cosi gremito di gente di tutte le età. Dai più piccini ai più grandi. Don Franco era molto felice. Si vedeva guardandolo negli occhi. Ed è giusto cosi. Le belle cose di questo paese vanno celebrate e condivise con tutta la comunità. L'oratorio è vivo. E' presente. E tutti possono contribuire a migliorarlo e viverlo praticamente. Contribuisci anche tu.

L'Oratorio è stato ristrutturato. Muri imbiancati ed alcune cose sono state sostituite. Inoltre è stata benedetta oggi la nuova cappella dedicata a Gesù Maestro. Bellissima, mancava davvero. Guarda le foto inserite nell'articolo. Aiutiamo questo Oratorio con tutte le nostre forze. Servono persone di buona volontà che diano un pò del proprio tempo agli altri. Inizieranno le attività ed è giusto che chi se la sente dia la propria partecipazione ed adesione.

Un ringraziamento da parte dello Staff a don Franco, alle catechiste e a chi si prodiga per il bene della comunità senza avere niente in cambio. Ai tanti genitori che anonimamente svolgono lavoro di volontariato presso questa struttura. Sarete ricordati sempre anche se spesso qualcuno vi critica. Andate avanti per la vostra strada.

Buona visione delle foto. Sono dedicate a tutte quelle persone che nel corso di questi 9 anni di vita dell'Oratorio hanno partecipato alla crescita di questo spazio che non può mancare in un paese. Spazio di crescita e di condivisione spirituale per tutti i giovani che lo hanno frequentato.