Di seguito vi presentiamo il libro di Salvatore Spanò "Le parole che nascono dalla terra"
"Nostalgia e memoria, viscerale grido
e sobria speranza accompagnano il
percorso poetico dell’autore, mediato
spesso da antico linguaggio che non
vuole scomparire.
Salvatore Spanò, santonofrese, vive e
lavora da molti anni a Genova. Dopo
lungo silenzio apre con discrezione la finestra
della memoria, riproponendo con
versi scarni frammenti del mondo dell’infanzia,
colori e sapori della terra, segnati
dal tempo e dall’inesorabile processo di
trasformazione della cultura contadina.
Appare evidente, nei fugaci affreschi del
mondo contadino un desiderio di ri-appropriazione
delle origini, che squarcia il
velo di rimozione e separazione, ri-conciliando
l’autore con la natura, il tempo
e, soprattutto, i sentimenti.
Salvatore Spanò, vive a Genova fin da giovanissimo. Ha conservato un legame intenso con le origini santonofresi, nonostante le scelte, gli ideali, lo abbiano portato lontano dalla propria terra. Negli ultimi anni ha avviato un interiore lavoro di ri-collocazione del sottile ma forte filo che lo ha riportato al tempo e al mondo da cui proviene, rivivendo le emozioni della terra, delle cose, della gente, dei lughi dell'infanzia.
Negli anni, i lettori de LA VOCE DI SANT'ONOFRIO hanno avuto modo di apprezzare alcune sue poesie, tra l'altro comprese in questa raccolta.
La raccolta, da notare, è interamente autoprodotta, ma l'autore si è avvalso della professionalità della FASSICOMO GRAFICA di Genova.
Melissandra.it Staff
Parole che nascono dalla terra e ci insegnano una lingua che ha radici profonde e antiche. Immagini, odori e suoni di una Calabria assolata, di infanzia, di giochi e duro lavoro e a volte di rabbia per una terra spesso troppo maltrattata. Sono felice di aver letto questa raccolta, una scoperta per me e forse una ri-scoperta per lo stesso Salvatore.
RispondiEliminaCon sincera amicizia.
Andrea
nelle poesie di salvatore spano', che ho avuto il piacere estetico di leggere in anteprima, ho condiviso l'anelito di un ritorno al primordiale mondo umano, consistente in sentimenti incorrotti di profonda condivsione della vita, giulio
RispondiElimina" naltro che ze rivà, se spettava naltro fià deventavimo tutti veci e con e baee che toca i zenocci, iera ora chel incomisiasse a scrivare, anca se el soe el ghe ga batuo nea meona e ghe se restà un fià de spigoii...vedaremo pi vanti cosa chel combina sto puteo un fià cresuo, de sicuro ghe se origano e fadiga e suore fra ste righe..."
RispondiEliminachi apre il libro si preoispone a leggere i versi di Salvatore,Einvece presto si accorge di trovarsi in viaggio, una voc e lo guida e lo accompagna verso un mondo evocato,Le parole prendono forma di immagini e sostanza di v olti,di pietre,di fatiche e feste e antiche credenze.A tratti la voce si preoccupa di spiegare al viaggiatore i luoghi e le storie,ma poi il ritmo muta e si fa confidenza sempre più pèrossima ,personale,amicale, di eventi e di emozioni. Il ritmo dei versi conduce il viaggiatore ,un mondo un mondo srcaico e antico s'intreccia al presente nella suggestione portata dal suono di antiche parole. Nascono dalla terra,dice l'autore,ma quella terra sono capaci di ricrearla viva e vitale. Chi chiude il libro lo fa lentamente,quasi nel rammarico di un commiato,e con tocco delicato,
RispondiEliminaper non
spezzare
magia
come forse direbbe l'autore. E con l'insolita sensazione che verso quel mondo in qualche modo non c'è più estraneità
saluto con piacere la raccolta di poesie di Salvo Spanò. Mi soprende, in verità, la sua capacità di calarsinel mondo delle origini con disincanto e passione.
RispondiElimina"...ma ti non te ghe un fradeo chel tocia i penei par fare e stesse robe che ti te scrvi?....te asso un scritto catà sul blog...biancaonera il 09/08/09 alle 11:50 via WEB
RispondiEliminaPer un attimo, leggendo "Salerno-Reggio Calabria" ho creduto fossi passato dalle mie parti ed ho pensato a come sarebbe stato bello vederti...poi ho riconosciuto la poesia di Salvatore Spanò e ho capito che forse da qui ci eri passato solo con la fantasia.... Poesie stupende e graffianti e mi piace anche la similitudine tra i due budelli: quello della Salerno- Reggio Calabria e quello di Marcinelle... Io l'ho percorsa diverse volte quell'autostrada e, in verità ti dico (mi sto allargando)che trattasi di un vero incubo. Ciao e a presto A. ... P.S. Ti ho chiamato poco fa ma raggiungerti è, ormai, diventata cosa improba. :)
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http://blog.libero.it/PANNOCCHIEePAP
ho letto il libro è lo trovo molto poetico ed originale bravo zio!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaAbbiamo letto le poesie di Salvatore tutte d’un fiato, scoprendo antiche atmosfere, indimenticabili ricordi, immagini dense di significato.
RispondiEliminaIn ogni verso si percepisce l’amore per la terra natia, l’orgoglio per le proprie radici, quasi si respirano gli odori di quei tempi meravigliosi, sempre presenti nella memoria.
E come non emozionarsi leggendo i versi dedicati alla cara mamma, nonna adorata di Francesco, sempre viva nei nostri discorsi.
“Il fusto invecchia ma ricchi grappoli maturano”.
Francesco e Carmen Spanò
complimenti vivissimi al collega Salvatore che ci ha piacevolmente "sorprese" (... gli indizi erano ormai palesi!!) con questa raccolta di poesie che, pur avendone avuto solamente un PICCOLISSIMO assaggio, abbiamo trovato davvero belle! Le parole di Salva ci hanno portato nelle atmosfere di una terra che non conosciamo e che ci incuriosisce anche perché, ad esempio in Origanon, abbiamo colto un pizzico di Liguria!!!
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