giovedì 3 settembre 2009

[caption id="" align="alignnone" width="450" caption="Cipuja nta cannizza"]Cipuja nta cannizza[/caption]

Conosciuta e coltivata da più di 5.000 anni, la cipolla proviene dall’oriente: Persia, India e Turchia, le sue patrie native. Gli egiziani, già 3.200 anni a.C. ne facevano uso quotidianamente. Si narra che Alessandro il Grande la facesse consumare ai suoi soldati credendo che servisse a renderli più combattivi. Presso i romani, invece, era amata soprattutto perché faceva apprezzare il buon vino. La cipolla, però, non era gradita solo per il suo valore alimentare ed aromatico, ma anche per le sue virtù terapeutiche. Già nel I secolo a.C., infatti, Dioscoride, medico dell’antica Grecia, metteva in risalto queste proprietà, in particolar modo quella diuretica.

Molte le sostanze contenute nella cipolla che la rendono un prodotto di ottime qualità. Contiene per esempio calcio, ferro e fosforo di grande aiuto contro la stanchezza fisica e mentale, l’astenia e l’esaurimento. Vi sono poi zinco, sodio e potassio che mantengono i tessuti elastici ed il colorito sano. Non bisogna dimenticare le sostanze funghicide e disinfettanti che oltre a stimolare un aumento delle difese immunitarie e a proteggere l’organismo dai funghi cutanei, rendono più forte ed elastico il capello e proteggono il cuoio capelluto da eventuali esquamazioni. Contiene inoltre le prostaglandine, sostanze naturali che svolgono un’utile funzione di controllo per quanto riguarda la pressione arteriosa e il colesterolo. Nella cipolla, infine, troviamo proteine, anche se in quantità ridotte, e tutte le vitamine del complesso B, C ed E, e la vitamina A. Molto importante è anche la glucochinina che le conferisce un’azione antidiabetica.

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