giovedì 8 aprile 2010


fonte: http://www.ilfattoonline.com

TAURIANOVA (RC) - "E’ stato necessario l’intervento decisionista di mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto – Nicotera – Tropea, al quale va il mio plauso, per rendere pubblica la capacità della ‘ndrangheta nel riuscire ad invadere persino le rappresentazioni religiose in Calabria. Nell’apprendere quanto è successo a Sant’Onofrio, Comune del Vibonese, non posso sottacere ciò che accade in altri Paesi della Calabria, allorquando, la statua del Santo Patrono del luogo, viene fatta sostare dai portatori persino dinanzi alle case di noti ‘ndranghetisti. D’altra parte, va ricordato che nei bunker o nei nascondigli dove vengono catturati i latitanti della ‘ndrangheta non manca mai la presenza di immagini sacre. Corretta ed esemplare, pertanto, la scelta assunta da don Franco Fragalà, Parroco di Sant’Onofrio, di negare il rito annuale dell’ Affruntata, in un Comune, già sciolto per infiltrazioni mafiose, dove impera il clan Bonavota, che alcune inchieste hanno persino visto colluso con il potere politico. Spero che tale grave episodio, dopo la dura presa di posizione della Chiesa, risvegli la coscienza di tutti i cittadini onesti di Sant’Onofrio".


ROMA - “Un gesto altamente significativo, quello compiuto a Sant’Onofrio domenica di Pasqua. Un gesto coraggioso che segue di poco l’invito alla Chiesa di alcuni vescovi del Sud ad abbandonare ogni forma di timidezza nell’affrontare uomini e cose di mafia, la devozione alterata di tutti gli affiliati. Finalmente la Chiesa assume comportamenti nitidi e riesce ad andare oltre le prediche e ad uscire fuori dalle sacrestie. Quanto successo di positivo nel centro del vibonese deve servire da esempio per tutti gli altri luoghi, calabresi soprattutto, dove da sempre è radicato un sistema di sfoggiare la propria forza, il proprio potere, anche accaparrandosi le aste per portare in processione le statue dei santi. Ci sono molte località ancora in Calabria dove i mafiosi mantengono il diritto di gestire a modo loro le feste religiose, con il lasciapassare degli organi ecclesiastici. La gente deve tornare ad essere protagonista. Anche la Chiesa ha bisogno di persone responsabili, come il vescovo di Mileto, mons. Luigi Renzo, il parroco di Sant’Onofrio don Franco Fragalà e il priore della confraternita del santissimo Rosario, Michele Virdò. A loro va tutta la mia solidarietà e il mio appoggio, con la speranza che, sul loro esempio, dai pulpiti di tutte le chiese calabresi si elevino non solo prediche, ma insegnamenti concreti. L’Affruntata vera dovrà essere quella del Bene che va in direzione del male per una conversione generale certa e non di facciata, e non solo per un giorno all’anno”.

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